HO PERSO LA…BUSSOLA!

Quante volte abbiamo sentito pronunciare la frase:<<Ho perso la bussola>>.

Cosa si vuole dire in realtà con questa frase?

La si dice per indicare che si è disorientati, si è persa la strada; o anche che si è perso il controllo di sé stessi.

Dove ha origine questa espressione?

Prima che le moderne tecnologie rendessero più facile e sicura la navigazione, nel linguaggio marinaresco “perdere la bussola” poteva rappresentare un notevole pericolo. Su una nave, in mare aperto, se si fosse persa la bussola, non si sarebbe più potuta conoscere la propria posizione geografica. Si perdeva la rotta, il capitano della nave e la sua ciurma entravano nel panico perché rischiavano di non fare più ritorno a casa. La bussola è, da sempre, lo strumento-simbolo dei marinai. Grazie ad essa i naviganti potevano localizzare il Nord ed orientarsi, individuando gli altri punti cardinali.

La bussola è uno strumento molto antico. Il suo nome deriva dalla scatola in legno di Bosso nella quale era contenuta. È stata inventata dai Cinesi e fa parte delle quattro invenzioni di cui i Cinesi vanno particolarmente fieri: la carta, la stampa, la polvere da sparo e la bussola, appunto.

I Cinesi scoprirono il campo magnetico terrestre e capirono che aghi di metallo magnetizzati venivano attratti sempre verso la stessa posizione, il Nord. Così utilizzarono tale scoperta come spettacolo di attrazione: aghi magnetizzati venivano lanciati su un tavolo, come se fossero dadi; con grande stupore degli spettatori, gli aghi si disponevano tutti verso il Nord!

Solo molto tempo dopo i Cinesi applicarono questa “attrazione” alla navigazione. Costruirono un quadrante/base in legno, posero su di esso una lancetta magnetizzata, fissata al centro con un perno che però le consentiva di ruotare. La lancetta indicava il nord. Quindi sul quadrante venivano segnati gli altri punti cardinali: il Sud opposto al Nord, Est ed Ovest alla destra ed alla sinistra dell’osservatore, rivolto verso il Nord.

La bussola divenne uno strumento fondamentale per i marinai perché rese la navigazione più precisa e sicura. Giunse in Europa attraverso gli Arabi e gli Amalfitani nel XII secolo d.C.

La moderna tecnologia produce bussole sempre più “accessoriate”, aggiungendo elementi utili per diverse funzioni. Per esempio ci sono bussole dotate di una riga graduata che permette di misurare le distanze sulle mappe; oppure dotate di un piccolo metro o di uno specchio di puntamento o di una livella per poter mettere lo strumento in piano.

La bussola più moderna è quella digitale, comunemente presente o scaricabile sugli smartphone.

La bussola resta uno strumento “magico”, la compagna ideale di mille avventure e scampagnate!

David Mauro Albrizio

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