Pompei: scoperte sotto gli scavi

Pompei è una citta della Campania, situata nel Golfo di Napoli e sulle pendici del vulcano Vesuvio. È una città con origine antichissima: nacque come insediamento Osco (antica popolazione italica della Campania preromana), fu in seguito abitata dai Sanniti e poi, a partire dal primo secolo a.C., conquistata dai Romani. Oggi è conosciuta come la città in cui è presente uno dei siti archeologici più importanti al mondo. La città romana fu infatti sepolta dalla lava in seguito all’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. La lava e la cenere hanno permesso alla città di mantenersi quasi intatta nel corso dei secoli e, proprio per tale ragione, la città è oggi visitabile.

Pompei antica

Pompei era una città con un’estensione di 66 ettari. Aveva un anfiteatro, una palestra, negozi, tra cui un’ottantina di thermopolium (locali in cui si servivano cibi caldi), fontane, case nobili e popolari.

L’anfiteatro era più piccolo e meno spettacolare del Colosseo, non aveva una parte sotterranea e per questo poteva ospitare solo combattimenti tra gladiatori. I combattenti dovevano rimanere rinchiusi in piccole celle fino al momento dei combattimenti, che raramente erano all’ultimo sangue.

L’anfiteatro di Pompei.
Foto di Claudio Geronimo Scardigno

I gladiatori si allenavano nella palestra, che aveva una parte all’esterno ed una protetta da un tetto. Oltre ad una piscina all’aperto, non c’erano attrezzi fissi e si faceva attività libera.

La palestra a Pompei.
Foto di Claudio Geronimo Scardigno

I negozi si riconoscono ancora oggi poiché hanno una “linea” all’ingresso.
I thermopolium erano negozi deve si potevano trovare bevande e cibi caldi: gli antenati dei nostri bar e delle nostre tavole calde.

Un termopolio di Pompei.
Foto di Claudio Geronimo Scardigno

Le fontane erano l’unica fonte di sostentamento idrico della zona. L’acqua sgorgava continuamente e, in caso di malfunzionamento, potevano scatenarsi delle rivolte. Le tubature erano in piombo, un materiale dannoso per la salute ma facile da modellare.

Fontana Pompeiana.
Foto di Gemma De Ruvo

Le case nobiliari erano molto grandi e ricche di affreschi e mosaici. Avevano un ruolo importante e le ville utilizzavano il giardino per coltivare vegetali da vendere.

Casa a Pompei.
Foto di Claudio Geronimo Scardigno

Gli scavi archeologici, iniziati nel corso del diciottesimo secolo, hanno progressivamente portato alla luce un centro urbano che rivestiva un ruolo importante all’epoca dell’Impero Romano. Quando venne colpita da questa catastrofe naturale, Pompei era una città piuttosto fiorente e prospera. L’agricoltura era inoltre particolarmente redditizia; la qualità vulcanica dei terreni e del clima rendeva i raccolti abbondanti. Proprio per la fertilità dei terreni, l’area era densamente abitata e gli insediamenti urbani erano piuttosto numerosi.
All’epoca dell’eruzione, la città, come ogni centro romano, era costruita con una pianta strutturata a partire da un decumano e un cardo, le due vie principali che incrociandosi formavano quattro angoli retti.

Una strada di Pompei.
Foto di Gemma de Ruvo

Grazie all’uscita didattica organizzata dalla scuola Santomauro, abbiamo avuto l’opportunità di visitare gli scavi archeologici di questa magnifica città e di scattare molte foto anche se i ricordi migliori rimarranno indelebili nei nostri cuori e nelle nostre menti.

Siamo particolarmente grati alle professoresse che ci hanno accompagnato in questa avventura.

 
 
 
 
 
Veronica Griffa e Claudio Geronimo Scardigno

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