Gli antichi miti greci

L’antica Grecia ha sempre avuto un ruolo importante all’interno della storia grazie ai miti greci, cioè leggende che spiegano fatti inspiegabili dalla scienza o quasi. Ecco tre dei più famosi:

Vaso di Pandora. Foto di Marco Potenza.

Il vaso di Pandora: è una bizzarra leggenda in cui si racconta di un tempo in cui gli uomini vivevano spensierati senza guerre e malattie. Praticamente non conoscevano sofferenza. Ma un giorno questa spensieratezza finì. L’onnipotente Zeus signore degli dei si arrabbiò e decise di creare pandora, ragazza intelligente e astuta a cui donò la curiosità. Fu proprio quella curiosità ad alterare quei tempi di spensieratezza. Vi racconto come avvennero i fatti: Zeus regalò a pandora un vaso e le raccomandò di non aprirlo, ma la sua curiosità dopo un po’ le fece ignorare ciò che disse Zeus facendole aprire il vaso e scatenando mali e sciagure racchiuse all’interno. Per fortuna, grazie ad Efesto, colui che aveva creato Pandora, che aveva nascosto all’interno del vaso la speranza, il mondo non fu solo pieno di quelle disgrazie.

Le fatiche di Ercole. Foto del libro di Marco Potenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

Le fatiche di Ercole: nell’antica Grecia c’erano tanti eroi tra cui Achille, Perseo e Arianna. Il più famoso era Ercole, aveva tutte le qualità di un eroe: Forza smisurata, velocità sonica e potenza incredibile. Euristeo era un re che voleva liberarsi di Ercole e lo mando ad affrontare 12 fatiche pericolosissime ed esasperanti. Prima lo mandò ad affrontare un leone. Con la pelle di quel leone si fece un copricapo. Poi affrontò con successo un mostro a 3 teste. La fatica n.3 richiedeva astuzia e velocità: consisteva nel catturare la cerva del monte. Poi dovette catturare vivo il cinghiale di Erimanto, una bestia temuta anche dal più forte guerriero. Dovette anche debellare gli uccelli del lago di Stinfalo. Poi  pulì la stalla del bestiame di origine divina. Dopo affrontò un toro sputafuoco. Poi affrontò le amazzoni, le guerriere più forti del mondo.  Affrontò anche, un cane a 2 teste e un mostro a 3 teste e sei braccia. Poi dovette sconfiggere il fratello di Zeus, Ade, nel sottosuolo e prendere il suo cane a tre teste. Infine fu incaricato di raccogliere le mele d’oro ma incontrando Atlante le fece raccogliere a lui mentre teneva la volta celeste. Compiendo queste imprese divenne immortale come suo padre Zeus. Ercole oltre a le 12 fatiche ha compiuto un altra impresa ossia la Gigantomachia, cioè una battaglia fra giganti e dei nella quale combatté per gli dei.

Cavallo di Troia. Foto del libro di Marco Potenza.

Il cavallo di Troia: tra migliaia di guerre fra Troiani e Greci per la conquista di Troia, i Troiani vincevano tutte le battaglie ma non la guerra che persero per una sola battagli giocata d’astuzia. Un giorno i Greci fecero finta di arrendersi: un greco rimase lì facendo la parte del bravo ragazzo regalando un enorme cavallo costruito con legno al cui interno c’erano alcuni Greci pronti ad aggredire Troia. I Troiani accettarono tutti tranne Cassandra che aveva un brutto presentimento a cui non credeva nessuno. Quest’ultima poteva in un certo senso prevedere il futuro ma era stata maledetta, quindi tutto ciò che diceva per loro era una menzogna.  Perciò decisero di ignorarla. La successiva notte i Greci attaccarono e conquistarono Troia.

Ho scelto di descrivere  questi tre miti anche se ce ne sono decine addirittura centinaia. Spero vi siano piaciuti.

Marco Potenza

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