Una bizzarra tradizione: la battaglia delle arance di Ivrea

Nella cittadina piemontese di Ivrea ha luogo ogni anno il celebre e storico Carnevale di Ivrea, durante il quale avvengono le sfilate dei carri ma qui, in particolare, è presente una tradizione molto bizzarra: la battaglia delle arance, che rende unica e famosa in tutto il mondo la festa.

La battaglia delle arance.

La battaglia delle arance si svolge negli ultimi tre giorni del Carnevale (la domenica, il lunedì e il martedì grasso), consiste in una vera e propria lotta attraverso colpi di arance. Durante questa si affrontano le quattro squadre a bordo dei carri, dette Pariglie, che passano per le strade del paese e le nove storiche squadre a piedi. Tutti i partecipanti alla battaglia vengono chiamati aranceri e alla fine del martedì grasso viene decretata la squadra vincitrice per ogni categoria, in base a chi rimane meno sporco e che quindi è stato colpito meno volte dalle squadre avversarie. La categoria più importante rimane quella delle nove squadre a piedi, che vede come vincitrice di quest’anno la squadra “La Morte”. Questa rappresenta una manifestazione ricca di lealtà e rispetto tra tutti i partecipanti alla lotta.

L’origine di questa tradizione.

Questa tradizione nasce circa nel 1800, in ricordo del passato, quando nel periodo di Carnevale, i feudatari, rappresentati dalle pariglie, passavano a bordo di carri per tutta la città lanciando, in segno di elemosina, ceste di fagioli agli abitanti (le squadre a piedi) che dai balconi facevano lo stesso. Con il tempo, questa è diventata una vera e propria tradizione che si svolge ogni anno e che rimane nella storia della città.

La lotta delle arance.
Fonte: Wikimedia Commons

 Alcune curiosità

  • Le arance usate nella lotta sono tutte molto mature, quasi marce, per evitare sprechi e per evitare di farsi troppo male.
  • Chi non vuole essere colpito durante la manifestazione, la maggior parte turisti, deve indossare un cappello per farsi riconoscere, chiamato Frigio.
  • Inizialmente, non si usavano le arance ma le mele (forse facevano troppo male).
Berreto Frigio
Fonte: www.turbosquid.com

Alessandro Lazzari

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