Vita che sboccia: la Sakura

Finalmente è arrivata la primavera, forse uno dei periodi migliori dell’anno. 
La temperatura è mite: non fa troppo caldo e neanche freddo; la gente si diverte con attività all’aperto: picnic al parco, passeggiate mentre porta a spasso gli animali, lunghe pedalate. 
La natura esplode rigogliosa, lasciandoci sempre un po’ a bocca aperta. 

E se fossimo in Giappone?

Proprio nell’arco temporale compreso tra fine marzo ed inizio aprile, fiorisce la sakura (“fiore di ciliegio”): il fantastico albero di ciliegio giapponese entra nel pieno della sua fioritura con gli accesi colori rosa, fucsia e alle volte bianco.

Sakura. Foto di Achim Ruhnau da Pixabay

La leggenda narra che centinaia d’anni fa, i territori del Giappone fossero sconvolti dalle guerre. Solo un bosco rimaneva invulnerabile, la guerra non riusciva a raggiungerlo, perché lì animali e piante erano in perfetto equilibrio e nessun guerriero osava alterarlo. Solo un albero era triste: non riusciva a fiorire ed era circondato da un terreno arido. La fata dei boschi, mossa a pietà, gli concesse di provare i sentimenti di un cuore umano: per vent’anni avrebbe potuto trasformarsi da pianta a uomo e viceversa, nella speranza di trovare la linfa vitale. Se questo non fosse accaduto, sarebbe morto per sempre. L’albero si trasformò in umano, ma nel mondo trovava solo odio e guerra e per questo, spesso, tornava albero. Un giorno, da uomo, incontrò Sakura, una ragazza bellissima, a cui disse di chiamarsi Yohiro (”speranza”): i due si innamorarono follemente. Poco tempo dopo, Yohiro rivelò a Sakura la sua vera natura, ma, nonostante questo, la fanciulla continuò a dichiarargli il suo amore. La scadenza dei vent’anni era però vicina e la fatina intervenne nuovamente e propose a Sakura di scambiare la sua umanità per fondersi con il suo amato come albero. Lei accettò, pensando alla malvagità del mondo, e fu così che i due si fusero e l’albero ritornò vitale.

Il miglior periodo per piantare il ciliegio é tra la tarda primavera e metà estate perché il clima favorisce la crescita delle radici. Somiglia a un cespuglio dalla forma tonda, molte volte ha la chioma allargata. Può raggiungere i 5-8 metri d’altezza e 7-10 metri di larghezza. Purtroppo, tale splendore può essere ammirato soltanto in questo periodo: dopo il letargo invernale, la natura  sboccia producendo fiori e frutti.

La sakura giapponese è solo un minuscolo assaggio della bellezza che la natura ci regala quotidianamente. Spesso, la tecnologia ci distrae dalla realtà. Impariamo, dunque, a stupirci delle piccole cose.

 

Matilda De Marzo, Sofia Paterno

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