Un bambino coraggioso

Quella di Iqbal Masih è una storia vera di sfruttamento e maltrattamenti, ma è anche una storia di grande coraggio e un insegnamento per tutti.

Iqbal è Pakistano. In Pakistan, come in molti altri paesi del mondo, molti bambini lavorano duramente perché devono aiutare la loro famiglia povera; anzi spesso i bambini vengono venduti ai datori di lavoro proprio dai loro genitori per saldare i debiti contratti. È questo il caso di Iqbal.

Iqbal è nato nel 1983 in un piccolo villaggio del Pakistan. All’età di quattro anni i suoi genitori lo vendono al gestore di una fabbrica di tappeti per saldare un debito. Da quel giorno Iqbal diventa un piccolo schiavo: lavora ogni giorno in una piccola stanza senza aria con altri venti bambini, schiavi come lui.

Nella stanza c’è solo luce artificiale, sono tutti incatenati ai loro telai per tessere tappeti per dodici ore al giorno. La schiena di tutti i bambini si è curvata e tutti hanno problemi respiratori a causa della polvere di lana che respirano, sono maltrattati e malnutriti.

Iqbal stringe amicizia con Azira e le promette che prima o poi sarebbe riuscito a scappare ed a liberare tutti. Una notte il bambino riesce a fuggire attraverso una finestra rimasta aperta. Corre dalla polizia per denunciare il suo padrone ma i poliziotti, corrotti, in cambio di denaro lo restituiscono al padrone che lo punisce duramente.

Fonte: go live. maxwell e sharman
casa editrice oxford

Ma Iqbal non si arrende! Prova a scappare ancora e ancora, cambiando spesso padrone. Finalmente, in un ennesimo tentativo di fuga, Iqbal incontra i volontari del FRONTE per la LIBERAZIONE del LAVORO MINORILE. Viene accolto e liberato e, con l’aiuto dei volontari, riesce a denunciare il suo padrone e libera Azira, come le aveva promesso! Da quel giorno Iqbal decide di dedicare la sua vita ad aiutare l’organizzazione che lo aveva salvato. Con grande coraggio riesce a fotografare l’interno di molti laboratori tessili in cui erano tenuti schiavi i bambini, facendone così arrestare i padroni. Iqbal diventa un simbolo di coraggio e libertà, ambasciatore dei Diritti dei Bambini nel mondo. Nel Dicembre del 1994 riceve il premio Reebok YOUTH IN ACTION per il suo lavoro come attivista.

Purtroppo Iqbal diviene un “bambino scomodo” per la terribile Mafia dei tappeti, organizzazione criminale che sfrutta i minori. Nell’Aprile del 1995, a soli 13 anni, Iqbal viene ucciso da un colpo di fucile mentre andava in bicicletta sulla spiaggia. Il governo pakistano ha riportato la sua morte come accidentale, ma tutti sanno che è stato ucciso per il suo impegno nella lotta contro la schiavitù infantile.

Non si risolvono i problemi dei paesi poveri facendo lavorare i bambini. Noi abbiamo dei diritti, siamo persone anche noi! Dobbiamo dire NO a qualsiasi prodotto fabbricato dai bambini, in qualunque parte del mondo!” (IQBAL MASIH).

Fonte: go live. maxwell e sharman
casa editrice oxford

David Albrizio

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